Oltre le scatole (senza romperle) – Puntata 2

Continuano le nostre interviste agli autori di giochi da tavolo, questa volta è il turno di Pasquale Facchini! Fresco fresco di “stampa” con il suo Campus Café!

OLTRE LE SCATOLE…SENZA ROMPERLE… – Puntata n. 2 –

Non posso iniziare se non ringraziandovi infinitamente per la calorosa accoglienza ricevuta per il lancio di questa nuova rubrica, sia da parte di chi legge ma anche da parte degli adetti ai lavori. Grazie e speriamo di replicare con questa nuova puntata!

Oggi a dover sopravvivere alle domande più strampalate c’è un autore che di strada ne ha fatta tanta: inventore, game designer, app designer, creatore di escape room e molto altro…

Ecco a voi: Pasquale Facchini! Fresco fresco di “stampa” con il suo Campus Café!

 

Credit: Valeria Chiapparino

 

Per cominciare benvenuto e grazie per aver accettato di partecipare…

Grazie e un saluto a te Stefano e a tutti i lettori di houseofgames

 

Iniziamo dal principio, presentati….MA…è quì che inizia la salita (Cit.) dovrai farlo come se dovessi ritirare il tuo primo premio Oscar!

– Grazie, Grazie  accademy per questo meraviglioso premio. Voglio ringraziare la mia famiglia, per avermi regalato l’isola di fuoco e  mio cugino Giuseppe per avermi iniziato a D&D e Magic guidandomi sulla retta via.  Ringrazio tutti i miei gruppi di gioco e le persone che all’inizio del mio percorso da game designer mi hanno sostenuto. Matteo Sciutteri, Spartaco Albertarelli, Silvano sorrentino, e tutta la comunità italiana di autori di giochi.

Descriviti con 3 aggettivi:

Curioso, Metodico, Atipico.

Come per la passata intervista ci saranno 3 grandi step da affrontare: passato, presente e futuro.

Iniziamo con ordine, respiro profondo e tuffiamoci nel PASSATO!

Qual è il tuo primo ricordo legato ad un gioco in scatola?

Una partita a Brivido giocata con i miei cugini , avrò avuto 5/6 anni , giocavo molto anche con mia sorella.

Cosa sognavi di fare da grande?

Lo scienziato e l’inventore .

Quando hai iniziato a capire che la tua passione stava diventando il tuo lavoro?

–  In realtà è successo quasi in modo naturale, forse la svolta è avvenuta quando nel 2012 ho realizzato le versioni custom del regolamento per il rugby subbuteo, e una mia personalissima versione del subbuteo basket, lì ho capito che mi piaceva creare giochi.

Ti ripropongo una domanda che durante la scorsa intervista ha sollevato diversi punti di vista molto interessanti, anche tra gli utenti: ” Molti dicono che con la grande mole di giochi che escono ogni anno si è persa un po’ la possibilità di creare dei veri e propri evergreen come accadeva in passato…. si stava meglio quando si stava peggio oppure no?”

Alla fine ogni annata ha le sue due- tre megahit, è solo che adesso queste sono diluite in cataloghi più ampi. Anche il pubblico è più vario, quindi  si percepisce meno. Però se ci pensiamo ci sono tanti giochi del 2014 e 2015 che sono certamente in tantissime collezioni e sono titoli  alla fine recentissimi. Un gioco per diventare un classico deve stare in catalogo almeno 3-4 anni e vendere bene.

Prima di chiudere il primo segmento dell’intervista vorrei che tu commentassi semplicemente queste 4 mie parole: GIOCO INEDITO DELL’ANNO:

ARGH ! nota dolente !  Tre partecipazioni, Tre finali, Tre sconfitte in finale. Direi che sono a posto così.

Ho imparato tanto ma devo ammettere che ho rosicato almeno tanto quanto ho imparato.

A suo modo partecipare al concorso mi ha aiutato a trovare la mia strada, certo non mi sarebbe dispiaciuto comparire su quell’albo d’oro, ma non ho mai avuto nulla da recriminare sulle scelte della giuria.

3 partecipazione e 3 finali sono comunque un gran bel traguardo!

Chiudiamo con il passato ed ora in punta di piedi entriamo nel nostro presente ed iniziamo con il momento fotografico: vedrai delle foto, potrai commentarle liberamente, no regole, nessuna restizione, nulla è fuori tema, quello che vorrai condividere con noi sarai libero di farlo…allora iniziamo

 

  • Una delle sfide più interessanti degli ultimi anni. Le escape room sono la fusione perfetta di boardgame e videogame. E’ un arcade in cui tu sei fisicamente il protagonista. Mi diverto a progettare escape room, alla fine il design non è troppo lontano da quello di un’avventura di D&D o di una avventura grafica punta e clicca.

Amo le escape con molta parte narrativa e poca tecnologia ( c’è chi le definisce di prima generazione),  un gioco ben congeniato sa essere divertente anche senza dover a tutti i costi essere sfarzoso, si sono ovviamente un eurogamer.

  • Sto colpevolmente giocando solo ora a pandemic legacy, ma devo dire che lo sto apprezzando molto. I giochi legacy hanno un loro fascino, sono a favore di questo tipo di prodotti anche perché, per assurdo, nonostante il limite fisico di partite giocabili, sono tra i giochi che vengono poi giocati di più. Pensateci…di quanti giochi che possedete avete giocato almeno 12 partite ?

  • Una grande soddisfazione. Campus cafè, pur non essendo il mio primo gioco o progetto ludico, ha segnato nella mia mente il “salto in serie A“. Da qui in poi si può solo migliorare.

 

Ed è proprio qui che ti volevo, come è nato Campus Cafè? E quanto tempo ci è voluto?

– Campus cafè è stata un’idea nata in modo abbastanza veloce.  E’ nato da una domanda che mi sono fatto legata a dei materiali che ho comprato per caso , degli ottagoni rosa.  Mi sono chiesto come sarei riuscito ad usare un pezzo di un colore così inusuale ( sono diventati i milk shake rosa) .   Dall’idea al prototipo ci sono voluti 15 giorni, dal prototipo ad una versione interessante  circa 3 mesi ( sono pochini rispetto alla media ) e poi una volta firmato il contratto ci sono voluti circa altri 18 mesi tra sviluppo e produzione .

Di questo titolo mi hanno  davvero colpito i diversi livelli di profondità e difficoltà che sono tarabili ed intrinsechi al gioco, ci potresti dare un consiglio strategico per vincere?

Tenete sempre in considerazione i premi da impiegato del mese, in una partita si fanno di solito circa 80/90 punti, arrivare primo nei tre premi garantisce normalmente 36 punti. Inoltre cercate sempre di avere sei/sette spazi vassoio.

 

E’ il tanto temuto momento TWEET! Avrai a disposizione 140 caratteri ( quelli di un tweet appunto) spazi compresi per descrivere Campus Cafè, in bocca al lupo!

Tira i dadi, riempi il vassoio, servi i clienti, diventa l’impiegato del mese per primeggiare sugli avversari.

110 caratteri tondi tondi! Un ottimo risultato!

C’è un momento oppure un luogo particolare dove le idee e la creatività hanno “quel tocco in più”?

–  Viaggio sempre con un professional Journal della Moleskine ( si sono un fissato della cancelleria ) per segnare appunti in qualsiasi luogo ora e momento. Di solito dopo i viaggi o durante le ferie sono molto più prolifico.

Qual è la tua personalissima classifica dei giochi che ami di più? Qual è la tua top 3?

–  Amo i giochi semplici veloci ed “eleganti” , Nella mia top 3 ci sono Carcassonne, Splendor e The Game.

Molto bene, è il momento di passare all’ultima fase, quella più lontana.. è il momento del FUTURO!

Iniziamo con un grande classico, progetti futuri?

–  Tanti, al momento sto proseguendo la collaborazione con la Resolution Game di Frosinone per la realizzazione di un’altra escape room con loro dopo il Tesoro del templare, ho alcuni boardgame in visione per editori italiani e qualche altro progetto in attesa di diventare il prossimo gioco dell’anno, heheheheh .

Guardando oggi al futuro cosa speri di creare un giorno? Qual è il sogno nel cassetto?

– I cassetti sono per i calzini, i sogni devono trovare il loro spazio nella vita reale. Volevo avere il mio nome su (almeno) una scatola di un gioco da tavolo, e sono riuscito a realizzarlo.  Vorrei riuscire a realizzare un gioco che resista al tempo.

Il sogno enorme è quello di riuscire a vincere lo Spiel De Jahres.

Campus Cafè si presta ad essere davvero molto versatile, c’è nell’aria l’idea di un’ espansione? Qui siamo alla ricerca di uno scoop!!!

– Purtroppo per il momento nessuno scoop. Il gioco è nato con una versione semplice ed una più complessa proprio per garantire un numero di partite più alto rispetto ad altri titoli. E’ sicuramente un gioco che si presta ad essere espanso in alcune sue parti, quindi credo che saranno i giocatori a decretare se ci sarà bisogno di un altro po’ di Campus cafè!

Come ti vedi tra 10-15 anni?

– Con ancora meno capelli, magari papà e ancora a chiacchierare con voi del nostro hobby preferito.

Guarda…non parlarmi di capelli, ti capisco!

Cosa consiglieresti a quelli che sognano di fare un giorno il tuo stesso lavoro?

Studiate e giocate tanto. Il game design è uno dei pochissimi campi della mia vita in cui il sacrificio e l’impegno costante hanno ripagato lo sforzo.  Pur essendo una cosa bellissima e divertente, il game design va preso in modo professionale ( non necessariamente da professionista, ma professionale si ).

In secondo luogo non abbiate paura e preparatevi a tanti tanti no, anche se questi renderanno quei pochi sì ancora più belli e gioiosi.

E’ arrivato il momento “PROBABILITA’ ED IMPREVISTI”: Ipotizziamo che tu stia giocando al tuo gioco preferito, il tavolo è imbandito, il tuo migliore amico porta una nuova aggiunta al gruppo dei giocatori e quest’ultima accidentalmente rovescia  un bel bicchiere di vino rosso sul tavolo, rovinando irrimediabilmente il gioco…. come reagiresti?

– Come la regina di cuori : TAGLIAAATEEELEEEEEE LA TEEEEEESTTAAAAAAAA!

Comunque di solito quando si gioca ,  solo innocue caramelle gommose al tavolo.

 

Per concludere questa intervista ti sottoporrò al cosidetto e famigerato FUOCO DI FILA!

E’ molto semplice… ti metterò davanti a due scelte, scegli quella che più ti si addice, senza però pensarci troppo…unica regola: scegliere…SEMPRE e senza poter giustificare…

3…2…1…VIA!

Bianco o nero?

– Bianco

Pizza o lasagna?

– Pizza

Film o serie tv?

– Film

Gioco di narrazione o di destrezza?

– Destrezza ( amo il subbuteo !!)

Terraforming mars o Progetto gaia?

– Nessuno, ma coltello alla gola direi terraforming mars

American o German?

– German

Master si o Master no?

– Nei GDR master si, nei boardgame Master no

Giochi in tempo reale: si o no?

– Solo se ha davvero senso. (tipo in happy salmon)

E con questo chiudiamo anche la seconda puntata di questo spazio, ti ringrazio davvero per essere stato al gioco, spero presto di provare qualcos’altro di nuovo che porti il tuo nome e che dire… ciao, e alla prossima!

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Stefano Stievano

Mi sono avvicinato a questo mondo fin da piccolo ma solo da qualche anno ho deciso di accostarmi in maniera diversa ai giochi da tavolo. Dopo aver creato qualche prototipo, inventato cene con delitto, costretto i miei amici a fare da cavie tra giochi, quiz tv e quant'altro ho deciso da un po' di tempo di unire la passione per la scrittura e quella dei giochi da tavolo. Mi piace raccontare me stesso attraverso loro, le mie esperienze, i miei amici, la mia vita e la mia quotidianità. I miei giochi preferiti sono quelli tematici o deduttivi, meglio se con un pizzico di bluff e con ruoli segreti... ma difficile scegliere una categoria.... Spero un giorno di riuscire a coinvolgere il maggior numero di persone possibile dentro al nostro folle e divertente mondo. Buon viaggio!

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