Un’avventura oscura e intrigante attende i giocatori in Atomfall. Scopri il nuovo immersive sim di Rebellion, tra misteri nucleari, esplorazione e combattimenti frenetici.
Il Regno Unito è spesso sfruttato come ambientazione nei videogiochi, ma quasi sempre in chiave stereotipata. Con Atomfall, Rebellion abbandona i cliché londinesi per portarci in una versione alternativa e post-apocalittica del Lake District, un’area ricca di fascino e avvolta in un mistero che i giocatori dovranno dipanare.
Ambientato dopo il disastro nucleare di Wildscale, Atomfall ci getta in un mondo in cui ogni pista è una tela bianca da riempire, e ogni scoperta porta a nuove domande. Sei pronto a perderti in questa rete intricata di eventi e segreti?
Dimentica le immense distese vuote di altri open world. Atomfall non punta sulla grandezza della mappa, ma sulla densità e l’atmosfera. Ogni angolo del Lake District è carico di dettagli, pericoli e curiosità che spingono il giocatore a esplorare senza l’ausilio di una freccia luminosa a guidarlo.
Non ci sono waypoint preconfezionati: le informazioni vanno cercate e i collegamenti logici costruiti. Un evento casuale potrebbe spingerti verso un bunker abbandonato, mentre un incontro con una setta di druidi armati potrebbe svelare nuovi inquietanti segreti. È un’esperienza che si plasma attorno al tuo approccio e alle tue scelte.
Se ti aspetti un gioco che ti tenga per mano, Atomfall non fa per te. Il combattimento è brutale, sporco e privo di ogni glamour da eroe d’azione. Ogni pallottola conta, e non avrai il lusso di un arsenale illimitato.
Immagina una versione più istintiva di Sniper Elite: il cuore che batte all’impazzata prima di un colpo, la necessità di gestire con attenzione risorse limitate e il realismo crudo di un combattimento in cui ogni errore può essere fatale.
E se preferisci evitare lo scontro diretto? Il gioco offre anche soluzioni alternative: il sistema stealth è ben realizzato e persino i nemici lasciano spazio alla diplomazia prima di aprire il fuoco. La sopravvivenza qui non è solo questione di abilità con le armi, ma anche di intelligenza e prudenza.
Ciò che distingue Atomfall è il suo profondo legame con la cultura britannica. Dai dialetti ai piccoli dettagli disseminati nel mondo di gioco, tutto contribuisce a creare un’atmosfera autentica.
Scoprirai pub con birre artigianali, cabine telefoniche rosse e perfino citazioni a show televisivi cult. E poi ci sono i personaggi: NPC che parlano con accenti realistici, esclamano frasi tipicamente britanniche e rendono il mondo di gioco più vivo e credibile.
Questa cura dei dettagli si estende anche agli elementi di gameplay, come l’uso di metal detector ispirato alla serie Detectorists, o ai rimandi a Last of the Summer Wine. È un viaggio che i fan delle storie britanniche apprezzeranno fino in fondo.
Pur avendo elementi tipici dei giochi di ruolo, Atomfall non si definisce come tale. Le abilità si sbloccano attraverso un sistema ibrido: oltre ai classici punti esperienza, sarà necessario trovare manuali e documenti nascosti per sbloccare nuove capacità. Questo spinge i giocatori a esplorare e immergersi nella narrativa anziché semplicemente livellare il personaggio.
Ogni decisione nel gioco conta, e il modo in cui interagisci con il mondo influenzerà la tua esperienza. A metà tra un survival game e un’avventura investigativa, Atomfall offre una libertà che pochi titoli possono vantare.
Il Regno Unito è spesso sfruttato come ambientazione nei videogiochi, ma quasi sempre in chiave stereotipata. Con Atomfall, Rebellion abbandona i cliché londinesi per portarci in una versione alternativa e post-apocalittica del Lake District, un’area ricca di fascino e avvolta in un mistero che i giocatori dovranno dipanare.
Ambientato dopo il disastro nucleare di Wildscale, Atomfall ci getta in un mondo in cui ogni pista è una tela bianca da riempire, e ogni scoperta porta a nuove domande. Sei pronto a perderti in questa rete intricata di eventi e segreti?
Dimentica le immense distese vuote di altri open world. Atomfall non punta sulla grandezza della mappa, ma sulla densità e l’atmosfera. Ogni angolo del Lake District è carico di dettagli, pericoli e curiosità che spingono il giocatore a esplorare senza l’ausilio di una freccia luminosa a guidarlo.
Non ci sono waypoint preconfezionati: le informazioni vanno cercate e i collegamenti logici costruiti. Un evento casuale potrebbe spingerti verso un bunker abbandonato, mentre un incontro con una setta di druidi armati potrebbe svelare nuovi inquietanti segreti. È un’esperienza che si plasma attorno al tuo approccio e alle tue scelte.
Se ti aspetti un gioco che ti tenga per mano, Atomfall non fa per te. Il combattimento è brutale, sporco e privo di ogni glamour da eroe d’azione. Ogni pallottola conta, e non avrai il lusso di un arsenale illimitato.
Immagina una versione più istintiva di Sniper Elite: il cuore che batte all’impazzata prima di un colpo, la necessità di gestire con attenzione risorse limitate e il realismo crudo di un combattimento in cui ogni errore può essere fatale.
E se preferisci evitare lo scontro diretto? Il gioco offre anche soluzioni alternative: il sistema stealth è ben realizzato e persino i nemici lasciano spazio alla diplomazia prima di aprire il fuoco. La sopravvivenza qui non è solo questione di abilità con le armi, ma anche di intelligenza e prudenza.
Dopo la nostra prova, possiamo dire con certezza che Atomfall ha tutte le carte in regola per diventare un titolo di culto. L’atmosfera unica, il gameplay emergente e la ricchezza del mondo di gioco lo rendono un’esperienza imperdibile per chi ama l’esplorazione e il mistero.
Non è perfetto: alcuni problemi di intelligenza artificiale e un sistema di movimento ancora un po’ grezzo potrebbero necessitare di qualche aggiustamento prima del lancio. Tuttavia, sono difetti minori rispetto all’enorme potenziale di questa avventura.
Se sei stanco dei soliti open world con missioni preconfezionate, Atomfall potrebbe essere la ventata d’aria fresca che stavi aspettando. Un gioco che non ti dice dove andare, ma ti invita a scoprire il suo mondo pezzo dopo pezzo. E, credici, vale la pena esplorarlo fino in fondo.