Morte Di Un Re: Il Miglior Hidden Games Fino Ad Ora (Recensione No Spoiler)

Scopriamo uno degli ultimi casi di Hidden Games. Vi parlerò dei punti di forza e di quelli un po’ più deboli di questa indagine che però risulta essere la migliore per me. Pronti a conoscere la problematica famiglia Re?

PANORAMICA GENERALE

Hidden Games, grazie anche alla sua viralità sui social è ormai conosciuto e apprezzato da tutti.

Il loro formato semplice, immersivo ed avvincente ha conquistato tutti. Per chi non li conoscesse, sono dei casi investigativi senza tutta la parte discorsiva e narrativa. Apriremo il fascicolo, leggeremo la lettera d’incarico e verremo sommersi da prove di ogni genere: foto, tabulati, mappe, esami di laboratorio da fare ecc ecc… grazie a quelli dovremo capire cosa è successo e risolvere il caso ma questo da solo non basta.

Il punto di forza di questo filone è la sua interattività. Infatti per proseguire e risolvere l’indagine dovremo fare ricerche in rete, chiamare numeri di telefono, farci chiamare, inviare mail, cercare profili social e molto altro ancora, facendoci sentire al centro dell’azione.

A maggio sono usciti 3 nuovi casi. Del primo, Freddo come il ghiaccio ve ne ho già parlato (qui la recensione), mentre oggi vi parlo del secondo: Morte di un Re.

Questo caso è molto particolare, oltre ad essere consigliato ad un pubblico di 16 anni o più per via dei temi trattati.

Morte di un Re è un nuovo caso investigativo per 1 o più giocatori, dalla durata di circa 3 ore e portato in Italia ancora una volta da MS Edizioni.

Riusciremo a risolvere questo intricato caso familiare?

 

TRAMA

Una grande riunione e festa di famiglia, parte male e finisce ancora peggio.

Infatti il mattino dopo, Egon Re viene ritrovato morto nel suo letto, accoltellato per ben 9 volte.

Chi è il colpevole o i colpevoli del caso?

Sarà stato uno dei familiari o qualcuno di esterno alla famiglia?

In questo caso scopriremo tutti i segreti della famiglia Re, i loro rapporti, le loro ambizioni e i loro torbidi scheletri nell’armadio.

Questo caso è caratterizzato da temi forti ed espliciti, per questo motivo l’età minima consigliata è di 16 anni.

Inoltre, siamo davanti ad un caso bello complesso e dunque affiancheremo ancora una volta il Commissario Gallo che nel frattempo ci raggiungerà in villa.

Un’altra caratteristica infatti sarà la corrispondenza che avremo con lui.

Per non complicare ulteriormente l’indagine e far svelare i colpi di scena al momento giusto, l’indagine è divisa in 4 atti, 4 buste che apriremo una alla volta, solo dopo aver chiarito alcune cose necessarie per l’avanzamento della storia.

Le informazione dunque, a differenza dei classici Hidden Games, saranno graduali ma non preoccupatevi che di carne al fuoco ce ne sarà tanta!

Riuscirete a capire cosa sia successo?

 

 

REGOLAMENTO

All’inizio, dopo aver ascoltato l’introduzione, leggeremo i documenti che ci sono stati inviati ma NON apriremo le buste sigillate che troveremo all’interno del fascicolo: sarà il gioco stesso a dirci quando farlo.

Il primo atto servirà per familiarizzare con i membri della famiglia Re e, grazie al “plastico” della villa e all’albero genealogico, capire i loro rapporti e dove si trovavano durante la notte del misfatto.

Ovviamente ancora una volta la parte tecnologica sarà fondamentale.

Dopo aver risposto ad alcune domande intermedie sul sito dedicato, se sarete arrivati alla giusta conclusione, il commissario vi dirà di procedere con l’apertura della nuova busta, sbloccando così nuove informazioni.

Quando poi avrete aperto tutte le buste e avrete tirato le fila dell’indagine, quando vi sentite pronti potrete rispondere alle domande finali, per verificare la correttezza o meno delle vostre ipotesi.

 

CONSIDERAZIONI FINALI

Su questo caso ho davvero tante tante cose da dire.

Iniziamo con la storia.

La trama è davvero intensa, divertente, a tratti surreale ma a mio avviso la migliore di tutti.

I colpi di scena che ci sono sono davvero inaspettati e anche se magari qualcosa avevate sospettato, averne la conferma è comunque incredibile… oltre che soddisfacente visto la previsione corretta.

Le diverse sottotrame sono numerose ed intricate e separare il tutto non è facile.

Sicuramente l’albero genealogico che andrete a costruire nel mentre è di grandissimo aiuto.

Quindi a livello di storia è super super promoss0.

L’effetto wow della scatola è dato dal modellino della villa che andrete a costruire. L’idea è bella e scenografica anche se non proprio funzionale. Per come è fatto, non è proprio comodissimo e stabile come “plastico” ma comunque si apprezza lo sforzo per darci qualcosa sempre di diverso ed originale.

La difficoltà è un po’ più alta rispetto ai casi precedenti o almeno ci sono molti più personaggi, e ognuno ha la propria storia che si intreccia con quella degli altri e con l’indagine principale. A semplificarci un po’ le cose verrà in aiuto la struttura del gioco che questa volta sarà a step.

Questa divisione in scaglioni sicuramente farà risultare l’indagine più organizzata e schematica ma a mio avviso anche un pelino più guidata rispetto alla libertà degli altri casi.

La cosa che però ho notato è che la parte tecnologica in questo caso è un po’ limitata. Non intendo che sia assente, anzi di video ed audio da ascoltare ce ne sono a iosa ma tutti sono serviti e indicati sui fogli tramite codice QR.

Non c’è nulla da cercare di propria spontanea volontà come nei casi precedenti o numeri di telefono da chiamare, questa volta se volessimo ascoltare una segreteria telefonica basterà inquadrare il codice qr (con tanto di freccia e didascalia) ed ascoltare la registrazione.

Questo non è per forza un lato negativo, e magari è circoscritto a questo caso, ma era bella l’incertezza del chiamare un numero di telefono con l’ansia di chiamare per davvero qualcuno o inviare una mail aspettandosi una risposta che poi alla fine non arriva.

Poi ci sono tutte le attenuanti del caso. Qui siamo in uno spazio chiuso ed unico. Infatti rimarremo per tutto il tempo nella villa, riportandoci ai classici di Agatha Christie, famosa proprio per raccontare storie in ambienti chiusi, dove l’assassino è uno dei presenti.

Concludendo, anche se questa indagine è un po’ meno in stile Hidden Games, la storia è pazzesca. Macabra, divertente, con colpi di scena inaspettati e con un grado di sfida superiore rispetto ai precedenti. Mi sento però di confermare la data di 16 anni o più (anche 14 per i più navigati) per il tipo di temi molto espliciti trattati duranti l’indagine.

Al momento, la migliore indagine di questo filone, alla pari con Veleno Verde.

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Stefano Stievano

Mi sono avvicinato a questo mondo fin da piccolo ma solo da qualche anno ho deciso di accostarmi in maniera diversa ai giochi da tavolo. Dopo aver creato qualche prototipo, inventato cene con delitto, costretto i miei amici a fare da cavie tra giochi, quiz tv e quant'altro ho deciso da un po' di tempo di unire la passione per la scrittura e quella dei giochi da tavolo. Mi piace raccontare me stesso attraverso loro, le mie esperienze, i miei amici, la mia vita e la mia quotidianità. I miei giochi preferiti sono quelli tematici o deduttivi, meglio se con un pizzico di bluff e con ruoli segreti... ma difficile scegliere una categoria.... Spero un giorno di riuscire a coinvolgere il maggior numero di persone possibile dentro al nostro folle e divertente mondo. Buon viaggio!

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