UN PIANO PERFETTO: Il Nuovo Gioco Da Tavolo Investigativo Targato Hidden Games (Recensione No Spoiler)

Oggi vi parlo dell’ultimo caso di Hidden Games, quello ambientato in un carcere, dove succede l’impensabile. Un piano perfetto che poi così perfetto non è…

PANORAMICA GENERALE

Ed eccoci nuovamente qui per parlare dei casi di Hidden Games.

Il loro formato semplice, immersivo ed avvincente ha conquistato tutti. Per chi non li conoscesse, sono dei casi investigativi senza tutta la parte discorsiva e narrativa. Apriremo il fascicolo, leggeremo la lettera d’incarico e verremo sommersi da prove di ogni genere: foto, tabulati, mappe, esami di laboratorio da fare ecc ecc… grazie a quelli dovremo capire cosa sia successo e risolvere il caso… ma questo da solo non basta.

Il punto di forza di questo filone è la sua interattività. Infatti per proseguire e risolvere l’indagine dovremo fare ricerche in rete, chiamare numeri di telefono, farci chiamare, inviare mail, cercare profili social e molto altro ancora, facendoci sentire al centro dell’azione.

A maggio sono usciti 3 nuovi casi. Del primo, Freddo come il ghiaccio ve ne ho già parlato (qui la recensione), vi ho parlato anche del secondo Morte di un Re (qui la recensione) ed ora vi parlerò dell’ultimo: Un piano Perfetto.

Un piano Perfetto è un nuovo caso investigativo per 1 o più giocatori, dalla durata di circa 2-3 ore e portato in Italia ancora una volta da MS Edizioni.

Riusciremo a capire come siano andate le cose in questo carcere ed arrivare così alla soluzione del caso?

Vediamo come si gioca!

 

TRAMA
Con questa indagine, verremo catapultati all’interno del carcere di Villasetia, città dove ormai la criminalità è alle stelle visto i diversi casi su cui abbiamo indagato.
Luca Cattanei, questa mattina, è stato trovato morto steso sul pavimento dietro le sbarre della sua cella che non condivideva con nessuno.
La nostra indagine ci porterà all’interno degli spazi comuni di questo penitenziario e all’interno delle celle dei singoli detenuti.
Indagheremo su tutto e tutti e più indagheremo e più oscuri segreti salteranno fuori, non risparmiando proprio nessuno.
Cosa può essere successo? Come può essere successo visto l’alta sorveglianza del posto?
A questa e ad altre domande dovremo rispondere per risolvere il caso.
Ne saremo all’altezza?
REGOLAMENTO
All’inizio, dopo aver letto l’introduzione, ascolteremo fin da subito alcuni interrogatori e visioneremo un filmato di  una telecamera di videosorviglianza.

Poi saremo come sempre “sommersi” da foto, giornali, documenti ed altre prove di diverso tipo.

Ovviamente ancora una volta la parte tecnologica sarà molto importante.

Facendo ipotesi, scremando e riordinando le diverse informazioni e conoscendo meglio i personaggi cercheremo di trovare il bandolo della matassa, per arrivare così alla soluzione del caso.

Quando poi avrete esaminato tutti i documenti e avrete tirato le fila dell’indagine, quando vi sentite pronti potrete rispondere alle domande finali, per verificare la correttezza o meno delle vostre ipotesi.

Se nel mentre vi sentirete bloccati, basterà chiedere degli aiuti ed indizi sul sito, scannerizzando l’apposito codice QR che troverete al’inizio dell’avventura.

 

CONSIDERAZIONI FINALI

Per la prima, anzi primissima volta, un Hidden Games non mi ha convinto.

Ma andiamo per gradi.

Il caso, seppur strutturato, è abbastanza guidato…quasi fin troppo.

Ho avuto la sensazione che tutte le informazioni necessarie fossero fornite belle chiare e lampanti, togliendo il gusto di cercare (magari in rete) informazioni su personaggi, eventi o fatti che erano cruciali per il caso e che in realtà erano anche abbastanza facili da integrare come ricerca interattiva, potenziandone così l’aspetto.

In questa indagine, la parte tecnologica si limita ad inquadrare codici QR per ascoltare audio e visionare video ma non c’è quell’effetto wow tipico degli Hidden Games.

La storia si basa per una buona parte su questa “bustina di polvere bianca” (rimango vago per non fare spoiler) ed ero convinto di trovarmela all’interno del fascicolo ma purtroppo così non è stato… sarebbe stato un bell’ effetto.

C’è una sorta di “enigma manuale” all’interno, quello che dovrebbe contraddistinguere la scatola ma non mi ha lasciato particolarmente sorpreso, forse perchè già visto.

La ricostruzione della storia e del caso c’è ed è abbastanza solida, anche se le motivazioni non mi hanno fatto convinto del tutto, troppo fortuite e poco realistiche, soprattutto in vista di un eventuale processo (rimango vago per non fare spoiler ma se l’avete fatto o lo farete, capirete).

La storia poi si basa su diversi trope (tema ricorrente nella narrazione) che sono abbastanza scontati per il genere e quindi facili da individuare.

Infine un elemento chiave, un indizio utile per il riconoscimento di un qualcosa di importante, secondo me non è proprio fatto bene, si fa molta fatica ad associare le due cose (pur sapendo di doverle confrontare). Questo a noi ci ha portato per buona parte del tempo fuoristrada, allungandoci di un’oretta buona l’indagine.

Ma non tutto è negativo. Dopotutto l’ambientazione è ben ricostruita e alcuni enigmi sono fatti bene e divertenti. Forse questo è una sorta di grande tutorial per gli Hidden Games, una sorta di giro di prova guidato per capire se possa essere un tipo di indagine che vi possa piacere.

Peccato davvero per la poca interattività, molto più presente nei casi precedenti. Forse sono sono ad essere ormai molto allenato per questo filone di casi ma questo a mio parere l’ho trovato un po’ pigro, un po’ sottotono.

Devo però ammettere che ad alcuni membri della nostra storica squadra d’investigazione, questo è piaciuto più di altri proprio per il suo essere lineare ma con delle deduzioni da fare non poi così scontate per alcuni. Mi sembrava giusto non riportare unicamente il mio punto di vista.

Hidden Games rimane una delle linee investigative più immersive ed interattive e quindi è sempre super consigliato. Ecco magari io personalmente non vi consiglierei proprio questa se non per partire come primo caso.

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Stefano Stievano

Mi sono avvicinato a questo mondo fin da piccolo ma solo da qualche anno ho deciso di accostarmi in maniera diversa ai giochi da tavolo. Dopo aver creato qualche prototipo, inventato cene con delitto, costretto i miei amici a fare da cavie tra giochi, quiz tv e quant'altro ho deciso da un po' di tempo di unire la passione per la scrittura e quella dei giochi da tavolo. Mi piace raccontare me stesso attraverso loro, le mie esperienze, i miei amici, la mia vita e la mia quotidianità. I miei giochi preferiti sono quelli tematici o deduttivi, meglio se con un pizzico di bluff e con ruoli segreti... ma difficile scegliere una categoria.... Spero un giorno di riuscire a coinvolgere il maggior numero di persone possibile dentro al nostro folle e divertente mondo. Buon viaggio!

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